Dietro al caso Marco Vannini

Roma – Tra il 17 e 18 Maggio 2015 a Ladispoli, muore Marco Vannini (allora 18 enne). Il caso non è ancora stato archiviato, da parte degli inquirenti. Da tre anni a questa parte, dubbi e bugie sono state riscontrate e riprese in video dalle telecamere nascoste di sorveglianza.

Cosa si nasconde dietro al caso Marco Vannini? E’ davvero stato un omicidio volontario… Oppure è solo stato uno scherzo finito male? In base ad una ricostruzione, dall’ultimo video di (roma.fanpage.it) – Potrebbe far pensare che Marco Vannini è stato vittima di uno scherzo, magari anche voluto, finito male.

Il giorno in cui tutto è iniziato:

Il (17 Maggio 2015), Marco Vannini, si trovava a casa della fidanzata Martina Ciontoli. Stava trascorrendo la serata in una villetta, e vi erano il padre della fidanzata (Antonio Ciontoli), la madre (Maria) ed il fratello Federico con la fidanzata Viola.

Alle 11:00 di sera, Marco chiama suo fratello, al numero di telefono del padre, per avvisare che non sarebbe ritornato a casa, perché come riferisce la Mamma di Marco (Marina Conte): Quando il figlio andava a casa di Martina, restava insieme a lei e non ritornava.

Intorno alle ore 23:15, Marco viene colpito da un colpo d’arma da fuoco. Gli inquirenti scopriranno che a premere il grilletto è stato il padre di Martina (Antonio Ciontoli), mentre Marco si stava lavando nella vasca da bagno. Antonio è un sottufficiale della Marina Militare, e il principale imputato del caso.

La prima versione fornita da Antonio Ciontoli, non convince gli inquirenti…

Dietro al caso Marco Vannini
Antonio Ciontoli

Marco, mentre si stava facendo il bagno, avrebbe chiesto ad Antonio Ciontoli di voler vedere la sua pistola. Antonio si lasciò convincere! Mentre stava prendendo la pistola dal marsupio, per mostrargliela al ragazzo, accidentalmente gli sarebbe partito un colpo. Antonio afferma che il marsupio gli stava per cadere e accidentalmente, nel riprenderlo, avrà premuto il grilletto che ha colpito il braccio di Marco.

Le forze dell’ ordine, che hanno studiato per bene la pistola di Antonio (una Beretta Calibro 9), hanno scoperto che il colpo da quell’arma non sarebbe dovuto partire, poiché l’ arma ha un difetto, e per sparare… Il colpo in canna deve essere inserito manualmente.

Beretta Calibro 9
Beretta Calibro 9

La seconda versione di Antonio, sarà diversa dalla prima, stavolta…

Se nella prima versione, Antonio, dichiarava che l’ arma si trovava nel marsupio, ma non l’ aveva ancora uscita dal marsupio, ed al momento che la stava uscendo dal marsupio gli è partito un colpo. Nella seconda versione, invece, del tutto diversa Antonio dice: Quel giorno Marco mi disse di voler vedere la pistola. Io gli ho detto di no! Stavamo scherzando. Quando mi convinsi, presi la pistola, la caricai e gliela feci vedere.

Strano, direi… Perché Antonio ha confermato due versioni diverse tra loro, agli inquirenti? Evidentemente avendo saputo della conferma della pistola difettosa, che deve prima essere caricata per poter sparare… Antonio ha dato una nuova versione di ciò che è accaduto quella sera. La domanda, purché plausibile, adesso è: Cosa nasconde Antonio?

L’ Autopsia, fatta a Marco, svelerà agli inquirenti prove agghiaccianti sull’accaduto. Il colpo di pistola che ha colpito Marco Vannini, quella sera, è entrato dal braccio destro per poi andare a finire a sinistra delle costole. La direzione del proiettile, dunque, è stata dall’alto verso il basso.

La prima versione di Martina Ciontoli, fidanzata di Marco…

Dietro al caso Marco Vannini
Martina Ciontoli

Martina, afferma che al momento dello sparo, non si trovava in bagno assieme a Marco, e che sarebbe entrata solo dopo aver sentito un forte rumore. Quando è entrata in bagno ha visto Marco ed il padre. Martina afferma che non avrebbe visto il padre puntare la pistola verso il ragazzo. Affermazioni che saranno smentite 15 ore dopo

15 ore dopo di interrogativi, una prova agghiacciante che confermerà che Martina ha detto una bugia, arriverà direttamente agli occhi e alle orecchie degli inquirenti del caso, dalle Telecamere di sorveglianza nascoste installate nell’edificio.

Dal video ricavato dalla telecamera nascosta: Martina descrive perfettamente il momento dello sparo…

Telecamera di Sorveglianza
Telecamera di Sorveglianza

Martina avrebbe visto il padre puntare la pistola verso Marco, e che il ragazzo non voleva che la pistola fosse puntata su di lui, chiedendo al padre se poteva metterla via. Avrebbe anche sentito la conversazione tra i due, perché Martina al momento dello sparo si trovava lì, e non come affermava con la prima versione in cui diceva che non si trovava in bagno al momento dello sparo.

Un altro interrogatorio, intanto, da parte degli inquirenti verso Martina prenderà luogo il giorno dopo… Martina continua ad affermare la sua prima versione (Non sapeva ancora che le telecamere di sorveglianza l’ avessero incastrata).

Dal video di sorveglianza, ripescato dal sito fanpage, si percepisce la sua voce ed il suo stato d’ animo… Martina appare spaventata!

Il caso Marco Vannini si complica… C’è un complotto familiare! Bugie contro bugie… Perché?

E’ già passata mezzora da quando il proiettile si è conficcato sul corpo di Marco Vannini. Il ragazzo è pallido; La sua pelle è violacea e non respira quasi più. Federico, il fratello di Martina Ciontoli, effettua una chiamata al 118 che non viene creduto, per poi essere riattaccata.

Dalla telefonata tra Federico ed il 118 è partita la parola (scherzo). Inoltre la Mamma, che poi ha preso il telefono di Federico disse, all’operatore del 118, che forse Marco stava meglio e che avrebbe richiamato più tardi.

Pronto Soccorso 118
Pronto Soccorso 118

E’ possibile che un complotto familiare dovuto alle bugie ed alle paure, possano avere ucciso Marco Vannini? Il ragazzo respirava ancora, quando Federico effettuò la chiamata al 118. Se solo l’ autoambulanza fosse arrivata sul posto a Ladispoli, al momento della chiusura della stessa… Avrebbe potuto salvare la vita a Marco?

Ci sono molte cose che non quadrano sul caso Marco Vannini! Molti di queste, lasciano pensare ad un destino atroce…

Intanto, Marco, seduto nella vasca da bagno urla di dolore. I vicini di casa sentono le urla del ragazzo. Alle 12:06, Antonio Ciontoli, effettua la seconda telefonata al 118, ad un’ ora dopo dallo sparo. La versione di Antonio è la stessa della prima versione che ha raccontato agli inquirenti, che poi ha cambiato versione.

Antonio riferisce all’operatore del 118 che è stato un infortunio accaduto in vasca, e che un pettine a punta avrebbe colpito il ragazzo lievemente.

L’ autoambulanza arriverà qualche minuto più tardi… ma in codice verde.

Codice Verde
Codice Verde

Quando Antonio e la famiglia Ciontoli arrivarono al Pit, disse ai medici che Marco è stato colpito da un’ arma da fuoco. (La versione di Antonio è cambiata drasticamente da un momento all’altro).

Come riferisce la madre di Marco (Marina Conte), che ha avuto una conversazione con la madre della fidanzata di Marco: Il padre aveva paura di perdere il posto di lavoro!

“Le condizioni di Marco sono peggiorate. Verrà subito chiamato un Elisoccorso, che trasporterà il ragazzo in codice rosso all’Ospedale Agostino Gemelli di Roma.

Dietro al caso Marco Vannini
Elisoccorso

Marco Vannini morirà qualche minuto più tardi essere arrivato in Ospedale.


Il caso Marco Vannini, non ha ancora una svolta! Dalle prove catturate in rete, si percepisce che la morte di Marco è stata causata da un ritardo dell’ autoambulanza in codice rosso, che se fosse arrivata nello stesso minuto in cui è avvenuto il drammatico incidente (se così possiamo chiamarlo, poiché ancora non verificato)… Marco Vannini sarebbe stato ancora vivo, in questo momento.

E’ un caso davvero disperato, quello di Marco Vannini. Bugie contro bugie, una dopo l’ altra, di una famiglia, che forse… Ha voluto parare il sedere al capo di famiglia (Antonio Ciontoli), in modo che non perdesse il lavoro. Quei minuti, però, pensati alle bugie da dire alle forze dell’ ordine… E’ costato caro a Marco Vannini.

In questa storia ci sono tante cose che non quadrano. Anche la prima telefonata tra Federico ed il 118.

Io penso che non importa che se la cosa possa essere creduta o meno. Ma se una persona chiama il 118 per un problema in famiglia, anche se banale… Io penso che sia dovere per il 118 di andare a controllare la situazione in codice verde, per assicurarsi che non sia successo nulla.

Tra la prima e la seconda telefonata al 118, passarono circa un’ ora e 8 minuti. Quei minuti sono stati fatali, prima che si venisse ad attivare il codice rosso. Se per la prima telefonata, l’autoambulanza andava nella villetta a Ladispoli, a prelevare il ragazzo… Marco, in questo momento, forse… Sarebbe ancora vivo!

Quanto al caso di omicidio colposo di Marco Vannini… Non è ancora stato archiviato.

Dietro al caso Marco Vannini
Indagini in Corso

Le perizie stanno indagando su ciò che è veramente accaduto quel giorno. Quando le bugie escono dalla bocca, si manda fuori strada la verità. Le forze dell’ ordine, molto presto… Sveleranno la vera causa della morte, e come sono avvenuti realmente i fatti, cinque anni fa, di quel 17 Maggio 2015 in una villetta a Ladispoli, dove cui è morto… Marco Vannini!


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Kyle Finazzo

Musicista indipendente e SEO copywriter per caso. Sono il fondatore di Reverse Crucifix KM, sito pubblicato nel Giugno del 2019, cui creo articoli per aiutare gli utenti a risolvere vari problemi del pc, guadagnare da casa, a trovare lavoro all'estero e della SEO in generale. Stato: in carica...